Co.Mo.Do.( Confederazione per la
Mobilità Dolce) promuove un mese intero dedicato alla mobilità
dolce su sedimi dismessi e al lancio del turismo storico-ferroviario:
da domenica 6 marzo al 6 di aprile vari gli appuntamenti e i tour che
potranno dare ancora più forza e risalto alla missione di Co.Mo.Do.
Quest'anno la Giornata delle
ferrovie non dimenticate si è aperta domenica 6 marzo con un viaggio
in treno sulla tratta Sulmona-Carpinone, organizzato dalla Fondazione
FS e Ass. Le Rotaie Molise, poi continua in una serie di iniziative
articolate durante l'intero mese di marzo, tra le quali un importante
convegno a tema nella Capitale, previsto per il 10 marzo, nonché il
nuovo appuntamento con gli Stati Generali del Turismo MIBACT presso
il Museo Ferroviario di Pietrarsa (NA) per i giorni 7/8/9 aprile.
La rete dei borghi
europei del gusto partecipa alle iniziative proponendo il progetto '
I borghi del gusto lungo le ferrovie non dimenticate' : storie e
percorsi di oltre trenta comunità locali, di 5 regioni italiane e 5
paesi europei.
Lunedì 7 marzo i
giornalisti e i comunicatori della trasmissione multimediale L'Italia
del Gusto
realizzano uno
stage a Pravisdomini (Pn), lungo la ferrovia San Vito- Motta di
Livenza.
Al 2010, la linea
risulta ancora armata, sebbene sia oggetto di valutazioni per la sua
riqualificazione come pista ciclabile. Una tratta ricadente nel
territorio del comune di Annone Veneto è già stata trasformata in
pista ciclabile nel 2007.
La storia
I primi
insediamenti nel territorio di Pravisdomini risalgono al neolitico
(II millennio a.C.) e a in questo periodo vanno collocate le selci
lavorate individuate presso le rive del Sile a Panigai. Si aggiungono
poi dei frammenti di ceramica dell'età del bronzo.
Le testimonianze
della successiva epoca romana dimostrano come il territorio, parte
dell'agro di Concordia, fosse centuriato. Le prime notizie scritte su
Pravisdomini compaiono dopo l'anno Mille, ma solo dal Trecento le
informazioni si fanno più chiare: prima di allora, infatti, la sua
storia fu strettamente legata a quella del feudo di Frattina,
amministrato dalla famiglia omonima. La circoscrizione dipendeva dal
vescovado di Concordia, a sua volta sottoposto al Patriarca di
Aquileia. Con la conquista della Serenissima (1420), divenne feudo
dei Michiel, mentre nel 1434 divenne parrocchia emancipandosi dalla
pieve di Azzano.
Nel 1477 l'abitato
fu devastato dalla celebre invasione dei Turchi che interessò tutto
il Friuli.
Caduta Venezia,
sotto il Regno d'Italia di Napoleone rappresentò un comune di terza
classe incluso nel dipartimento del Tagliamento e nel cantone di San
Vito. Passato al regno Lombardo-Veneto, divenne parte della provincia
del Friuli.
Monumenti e luoghi
d'interesse
Architetture
religiose
Chiesa Parrocchiale
di S. Antonio del quindicesimo secolo (al suo interno custodisce una
pala di Pomponio Amalteo).
Oratorio della
Madonna della Salute.
Chiesa
Parrocchiale di S. Martino di Panigai.
Oratorio di S.
Giuliana nella frazione di Panigai (l'interno dell'edificio è
impreziosito da affreschi quattrocenteschi attributi a Pietro da San
Vito o ad Andrea Bellunello).
Chiesetta di S.
Nicolò (frazione di Frattina).
Architetture civili
Villa Morocutti
e Villa Girardi.
Villa Ovio e
Villa Panigai (frazione di Panigai).
Villa Frattina
(frazione di Frattina).
Luoghi naturali
Palù di Barco.
Ex-fermata di Pravisdomini, ristrutturata e abitata da privati (M.
Figus, 2010)