mercoledì 28 febbraio 2018

Il Padiglione Ferroviario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano


La prima settimana di Borghi d'Europa per '2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale', si
apre con una azione ispirata alla Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate, promossa a
livello nazionale da Co.Mo.Do (Cooperazione per la mobilità dolce).

A Milano i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto segnalare il
Padiglione Ferroviario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

"Siamo nati nel 1953 da una grande idea, visionaria allora e ancora oggi innovativa. "Il Museo è vivo, di tutti, aperto a tutti. Oggi il mondo cammina a ritmo vertiginoso e tutti ne cerchiamo le ragioni e le possibilità. Il Museo vive, è il Museo del Divenire del Mondo".
Guido Ucelli
fondatore del Museo


Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Via S. Vittore 21 - 20123 Milano
T 02 48 555 1
F 02 48 0100 16 


TRASPORTI  FERROVIARI
La collezione è esposta in un padiglione metallico proveniente dalla Fiera di Milano e destinato inizialmente ad accogliere la collezione del Volo. Nel 1967 divenne il Padiglione Ferroviario a cui venne aggiunta la ricostruzione della facciata di una stazione di fine '800. L'esposizione presenta cento anni di evoluzione del trasporto su rotaia a partire dalla seconda metà dell'800. Nel Padiglione Ferroviario sono esposti alcuni mezzi della storia del trasporto pubblico lombardo: un tram a cavalli (1885), il mitico Gamba de Legn (1909) che collegava Milano con Trezzo d'Adda e uno dei primi convogli delle Ferrovie Nord Milano. Sono inoltre presenti diverse motrici a vapore prodotte in Italia tra la fine dell'800 e la metà degli anni '30, tra cui la locomotiva a vapore con tender 691-022 (1914) e una serie di motrici elettriche in funzione fino agli anni '60. 

La Locomotiva 691 La

Le ferrovie (non) dimenticate : a Ponte nelle Alpi per la Ferrovia delle Dolomiti (Az.n.1)


La prima settimana di Borghi d'Europa per '2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale', si
apre con una azione ispirata alla Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate, promossa a
livello nazionale da Co.Mo.Do (Cooperazione per la mobilità dolce).

"Vivere la cultura dello spazio aperto seguendo territorio e paesaggio lungo un filo dolce e continuo a bassa velocità. Ricercare bellezze paesaggistiche e storiche del territorio, ripercorrendole lentamente per riscoprire ogni sua ricchezza culturale, estetica ed emozionale. Con queste premesse riparte il "Mese della Mobilità Dolce" ideato da Co.Mo.Do., con la giornata di punta dedicata alle Ferrovie Dimenticate (giunta alla sua undicesima edizione -prima domenica del mese di marzo), giornata partecipata da centinaia di associazioni locali ambientaliste, di equiturismo, di cicloturismo e trekking che hanno il merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica le linee dismesse, quando l'Italia si muoveva dolcemente fra piccoli centri ed entroterra più profondi, in zone baciate dalla bellezza di paesaggi unici.
L'obiettivo di Co.Mo.Do. non è un'ambizione conservatrice, ma progettuale. Una ferrovia dismessa può diventare tante cose utili: tornare ferrovia se ci saranno le condizioni, diventare una greenway, favorire il recupero di un territorio, trasformarsi in un parco naturale, in un corridoio ecologico. Oppure si può tenerla semplicemente 'congelata', in attesa di progettazioni differenti, ma 'protetta' da ogni degrado.
Il compito di Co.Mo.Do. attraverso l'organizzazione del Mese della Mobilità Dolce è di portare economia green attraverso la mobilità leggera e l'intermodalità in aree a vocazione turistica e paesaggistica, individuando sistemi di reti di percorsi fruibili dal turismo dei bikers e dal turismo familiare, dai cavalieri e dai pedoni coinvolgendo associazioni ed enti locali al dialogo con le Istituzioni perché d'obbligo possano investire nelle infrastrutture verdi, come accade in Europa. Molti percorsi virtuosi di recupero e rilancio avvengono dal basso e dai territori e per questo obiettivo Co.Mo.Do. si impegna ad attivarsi per far conoscere, riscoprire e approfondire con le comunità, le scuole e le organizzazioni locali l'inestimabile patrimonio delle infrastrutture dismesse come beni comuni da salvaguardare per rappresentare risorse su cui impostare uno sviluppo sostenibile del territorio. Un turismo ben progettato e ben gestito può contribuire a dimensioni dello sviluppo sostenibile perché aumenta il capitale sociale dei territori, contribuisce alla crescita dell'occupazione, diffonde la consapevolezza del grande patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Un modo concreto di "fare" per il bene pubblico ed il piacere della scoperta."

Il primo incontro si tiene a Ponte nelle Alpi (BL), presso la Locanda La Stazione , affrontando i temi
della Ferrovia delle Dolomiti e delle produzioni agricole alternative.
Ponte nelle Alpi, grazie al Patrocinio della Civica Amministrazione, è entrato a far parte dei Borghi
del Gusto lungo le Strade Ferrate. Eè previsto l'intervento dell'on.Roger De Menech,Presidente del Fondo per i Comuni Confinanti.
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