domenica 31 ottobre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto


Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.

L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).

Porchetta alla Trevigiana

Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.





sabato 1 maggio 2021

Il Museo Parenzana a Isola (Slovenia)

Ciclovia del Sole: in Emilia Romagna aperto il tratto Mirandola-Osteria

 


 



L'incontro di Montebelluna sui temi della Mobilità Dolce, promosso dalla rete Borghi d'Europa,

è stato l'occasione per presentare l'apertura del tratto della Ciclovia del Sole di 46 chilometri da Mirandola a Osteria Nuova – dopo circa due anni di cantiere, compreso il periodo di lockdown .


Questa tratta della Ciclovia del Sole è stata realizzata sull’ex tracciato ferroviario della Bologna-Verona e fa parte dell’Eurovelo 7 Capo Nord-Malta. In queste settimane sono state ultimate le piazzole di sosta (dotate di illuminazione, wi-fi, carica cellulare e e-bike, kit di riparazione, rastrelliere, acqua ecc.), la segnaletica e, in alcune tratte, la stesura del terzo strato di asfalto stabilizzato.


Con la fine di questo cantiere (che ha visto la Città metropolitana di Bologna soggetto attuatore/stazione appaltante per la progettazione, espletamento della gara d’appalto nonché realizzazione e direzione lavori dell’opera) verrà aperto uno dei principali tratti mancanti della Ciclovia del Sole a Nord del capoluogo emiliano: quello dal confine tra Emilia-Romagna e Lombardia fino alle porte della Città di Bologna.



I numeri dell’intervento nella tratta Mirandola-Osteria nuova sull’ex tracciato ferroviario Bologna-Verona

lavori: primavera 2019-primavera 2021

costo: 5 milioni di euro

lunghezza complessiva: 46 km

8 comuni attraversati: Anzola dell’Emilia, Camposanto, Crevalcore, Mirandola, Sala Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese (oltre 100.000 abitanti complessivi).

Il progetto è diviso in 5 tratti funzionali:

Osteria Nuova-San Giovanni in Persiceto,

San Giovanni in Persiceto-Crevalcore,

Crevalcore-San Felice sul Panaro,

San Felice sul Panaro-Mirandola,

Mirandola-confine con la Regione Lombardia.

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I numeri della Ciclovia del Sole

Il progetto complessivo della Ciclovia del Sole Verona-Bologna-Firenze percorre 392 km (di cui 154 km in Emilia-Romagna e 120 km nella città metropolitana di Bologna), che si inseriscono in una delle più importanti ciclabili europee (Eurovelo 7 da Capo Nord a Malta per 7.400 km complessivi).


sabato 6 marzo 2021

Tranvia Montebelluna-Valdobbiadene

 

 La seconda settimana dei Percorsi Internazionali sulla Mobilità Dolce, promossa da Borghi d'Europa

nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica,

Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica), è dedicata  ai temi 

delle ferrovie (non)dimenticate.

Per la speciale 'Bottega dei ricordi', ecco la tranvia Montebelluna-Valdobbiadene, che,nata per collegare celermente Valdobbiadene con Montebelluna e la rete ferroviaria nazionale, al pari della coeva Montebelluna-Asolo, di cui condivise le sorti, era una linea a trazione elettrica che rappresentò all'epoca un importante strumento di promozione economica dei territori attraversati.

Inaugurata nel 1913, risultò penalizzata dal mancato prolungamento verso Susegana e dal calo di traffici derivato dalla crisi economica successiva al primo dopoguerra, che indusse nel 1931 alla sua soppressione.


Un primo progetto per la realizzazione di una tranvia a vapore tra Valdobbiadene e Montebelluna fu elaborato nel 1906 a cura di un comitato promotore presieduto dal cavalier Andrea Antonini, titolare di un importante canapificio a Crocetta del Montello, che prese a tal fine contatto con la Società Veneta per la costruzione la gestione di tale impianto.


Presentato dalla Società Veneta il progetto definitivo il 4 agosto 1907, la concessione per la costruzione e l'esercizio di entrambe le tranvie fu oggetto di convenzione stipulata il 9 aprile 1909[4] approvata con Regio decreto n. 114 del 14 maggio dello stesso anno. La stessa, della durata di 60 anni, prevedeva una sovvenzione chilometrica di 1.900 Lire/anno.


Dopo la solenne cerimonia di inaugurazione delle linee, avvenuta il 3 agosto 1913, con un avviso che recava gli orari del servizio, la Società Veneta comunicò l'apertura all'esercizio delle due linee, che avvenne il successivo 17 agosto.


«Le ubertose pendici che sono l'ornamento e la ricchezza delle nostre Prealpi sopra la pianura trevisana, stendendosi da Asolo Turrita a Montebelluna operosa a Valdobbiadene vinicola e leggiadra, sorridevano ieri di schietta esultanza (...)»


(Da, La provincia di Padova, Valdobbiadene, 3 agosto 1903)

Con Regio decreto n. 418 del 3 aprile 1913 veniva approvata una nuova conventione con la Società Veneta che prevedeva l'elettrificazione della "tramvia Asolo-Montebelluna-Valdobbiadene", come veniva ufficialmente denominato l'insieme delle due linee[.


La prima guerra mondiale, ormai alle porte, comportò gravi danni causati dalla vicinanza del fronte, causando la sospensione del servizio tranviario. Il collaudo definitivo, ad opera della stessa Società Veneta, avvenne comunque il 7 maggio 1915. In tale periodo l'autoservizio sostitutivo organizzato dalla ditta Cecconi iniziò a rappresentare una pericolosa alternativa per l'avvenire della tranvia[.


Cessate le ostilità e ripreso il servizio, un Decreto legge del 19 ottobre 1923 eliminò i sussidi statali per la tranvia, comportando maggiori esborsi a carico dei comuni attraversati. Ulteriori per la società di gestione derivarono dalla inaugurazione, avvenuta il 25 maggio 1916[9], della ferrovia Montebelluna-Susegana, che vedeva svanire i ventilati progetti di prolungamento verso Volpago e Ponte della Priula[10], ove già esisteva la tranvia Susegana-Pieve di Soligo.


Il periodo successivo registrò un costante calo dei viaggiatori trasportati e, conseguentemente, degli introiti per la Società Veneta che in luogo di un ventilato progetto di prolungamento verso Bassano del Grappa optò per la chiusura delle due linee tranviarie, avvenuta il 31 marzo 1931.




venerdì 26 febbraio 2021

I PERCORSI DI MOBILITA' DOLCE A IPPOBICIGRILL A MONTEBELLUNA

 

Tagliata di manzo con indivia al profumo di arancia e patate al forno, pranzo gustosissim


Lungo la ciclovia che collega Montebelluna a Nervesa della Battaglia, si trova il ristorante

IppoBiciGrill,a pochi chilometri dal Montello,luogo ideale per gli amanti del trekking e base di partenza per escursioni a piedi,in bicicletta e per splendide passeggiate a cavallo.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno scelto il sito per ospitare il quartier generale

dei Percorsi Internazionali della Mobilità Dolce, che dal 1° marzo al 30 giugno porteranno a Montebelluna e nel Montello, rappresentanti di borghi italiani ed europei, per 'raccontare' le storie di territori poco conosciuti.

Incontri di informazione ; interventi di giornalisti e uomini di cultura e di sport ; degustazioni con le eccellenze locali e dei territori invitati ; una non stop di interviste,interventi multimediali, per una rassegna stampa che prevede oltre 500 servizi informativi e almeno 30 trasmissioni televisive.


A questo impegno è chiamato il giovane staff del ristorante, che da novembre del 2020 propone una cucina di grande valore,ispirata alle tradizioni, ma capace di strizzare l'occhio ai buongustai, grazie ad autentici piatti gourmet.

La presenza di Alessandro dona alla cucina quell'estro e quella creatività che sa soddisfare sia gli sportivi che i consumatori più esigenti.

Per davvero IppoBiciGrill stà diventando una 'tana del gusto', attenta alla selezione di ingredienti e  materie prima di assoluta eccellenza e al privilegio di vini che spaziano dal Veneto ad altre regioni.


Dall'esperienza e dalla passione di chef Alessandro, alla competenza e alla simpatia di Gabriele,l'oste di casa che sovrintende alla carta dei vini, alla frizzantezza di Paola che porta nell'accoglienza e nel servizio,un tocco di simpatia : ecco il segreto del locale .