giovedì 1 marzo 2018

La Ferrovia Trieste Buie Parenzo (Ferrovie non dimenticate Az.n.2)

La ferrovia Trieste-Buie-Parenzo, meglio conosciuta come Parenzana (in sloveno Porečanka, in croato Parenzana o Porečanka, in tedesco Lokalbahn Triest-Parenzo o Parenzaner Bahn), era una linea a scartamento ridotto, di tipo bosniaco (760 mm), che partendo da Trieste si inoltrava nella regione istriana raggiungendo Buie e in seguito anche Parenzo.

Storia

La linea Parenzana, con i suoi 123 km di sviluppo, è stata la più lunga linea a scartamento ridotto da 760 mm tra quelle costruite dall'Impero austro-ungarico.
I primi progetti nacquero già verso la fine del XIX secolo allo scopo di realizzare un sistema di collegamento tra la costa e l'interno del territorio nord-occidentale dell'Istria allora privo di una qualsiasi rete viaria. Una ferrovia, ancor piccola, costituiva un formidabile mezzo, a quel tempo, per la commercializzazione delle risorse produttive e agricole del territorio che, speravano le popolazioni, sarebbe così uscito dalla sua endemica povertà. Il governo austriaco non volle assumersi l'onere della costruzione e solo dopo anni di insistenti richieste ne concesse la costruzione ad una società per azioni, con sede a Vienna e costituita dai comuni interessati e dalla provincia, che assunse il nome di Localbahn Triest-Parenzo. Nel 1901 iniziarono i lavori e finalmente il 1º aprile 1902 il primo tratto da Trieste a Buie venne aperto al traffico con trazione a vapore assicurata dalle piccole locomotive a vapore saturo tipo U; entro lo stesso anno veniva attivato il restante tratto con l'effettuazione giornaliera di una coppia di treni misti, di 2ª e 3ª classe, che partivano rispettivamente, da Trieste alle ore 9:50, e da Parenzo alle ore 9:35, incrociandosi a Buie, con una percorrenza totale di 7 ore e 20 minuti. Venivano inoltre effettuate una coppia di treni da Trieste a Buie e una coppia da Buie a Parenzo.
La linea ebbe inizialmente origine dalla seconda stazione di Trieste a quel tempo denominata Trieste Sant'Andrea, aperta dal 1887. Con la costruzione e l'apertura nel 1906 della ferrovia Jesenice-Trieste, facente parte del complesso della Transalpina, la stazione fu ricostruita e spostata verso nord divenendo l'attuale Trieste Campo Marzio. La difficoltà del percorso attraverso il nord-ovest dell'Istria impose la costruzione di numerosissime curve e un saliscendi continuo che ottenne il duplice effetto negativo di dilatare i costi e abbassare la velocità massima raggiungibile a 25/30 km/h. Tra il 1903 e il 1906 venne fatta circolare sulla linea anche una automotrice a vapore da 16 posti a due assi.

La locomotiva U 37 della Parenzana

Dopo la prima guerra mondiale la linea passò sotto l'amministrazione italiana che nel 1921 per rispondere all'aumento di traffico passeggeri e merci fece costruire alle Officine Meccaniche Reggiane 6 nuove locomotive del tipo P. Nonostante l'aumento del traffico tuttavia le spese di esercizio rimanevano elevate rispetto ai ricavi del traffico di un territorio non ricco come quello attraversato dalla piccola ferrovia, che nel 1934 prevedeva solo l'effettuazione di 2 coppie di treni sull'intero percorso, 2 coppie tra Trieste e Buie ed una coppia tra Buie e Parenzo. La crisi del '29 portò ad una contrazione del già modesto traffico merci, mentre il nascente trasporto su autobus, molto più veloce della lentissima e tortuosa ferrovia, provocò un forte calo dei viaggiatori trasportati (con l'eccezione del pendolarismo verso Trieste, unico traffico consistente degli ultimi anni). La chiusura di tutta la linea avvenne il 31 agosto 1935. La linea venne presto smantellata e il materiale rotabile in parte demolito in parte alienato. Alcuni veicoli vennero acquisiti dalla Ferrovia della Val Gardena, 7 locomotive tipo P furono acquisite dalle FS che le destinarono con la nuova immatricolazione di gruppo R. 402 alla rete ferroviaria a scartamento ridotto della Sicilia. La P 7 è l'unica ad essere sopravvissuta in Italia fino ad oggi ed è ospitata dal Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, mentre la P 3 è esposta ad Isola, oggi in Slovenia davanti all'ex stazione e la U 37 a Capodistria.


Stazioni e fermate




0
Trieste Campo Marzio











0+799
Trieste Campo Marzio (smistamento)
5 m s.l.m.







Linee per Erpelle (dismessa) e per Villa Opicina







Ex gruppo scambi San Marco, linea di Circonvallazione







Ex gruppo scambi Cantieri, linea di Circonvallazione







Raccordo Scalo Legnami




4
Trieste Scalo Legnami





Galleria




3+796
Trieste Servola











8
Monte Castiglione
6 m s.l.m.




9
Zaule-Val Rosandra
6 m s.l.m.




11
Muggia
6 m s.l.m.




13
Confine di Stato Italia-Slovenia




15
Albaro Vescovà-Scoffie




17
Villa-Decani
6 m s.l.m.




20
Lazzaretto-Risano




23
Capodistria




25
Semedella
6 m s.l.m.




30
Isola d'Istria




35
Madonna di Strugnano
6 m s.l.m.




37
Portorose-Pirano









Tranvia Pirano-Portorose (* 1912 † 1953)






39
Santa Lucia di Portorose
6 m s.l.m.




40
San Bortolo




43
Sicciole




44
Confine di Stato Slovenia-Croazia




48
Salvore




53
Mazzoria




54
Caldania




59
Buie




62
Tribano




66
Grisignana
290 m s.l.m.




70
Castagna




73
Piemonte
176 m s.l.m.




78
Portole
160 m s.l.m.




86
Bagni Santo Stefano




90
Montona
114 m s.l.m.




95
Caroiba
194 m s.l.m.




98
Raccotole




103
Visinada
270 m s.l.m.




106
Baldassi




109
Santa Domenica




111
Visignano




116
Villanova di Parenzo




123
Parenzo
5 m s.l.m.

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