Oggi
vediamo recuperati a greenway circa 800 km di tracciati con sessanta
interventi di utilizzo. Non solo piste ciclabili ma progetti integrati
di sviluppo per risaltare il passato ferroviario e promuovere territori
attraversati, con attività economiche. Nel nord italia sono 500 i km di
tracciati riutilizzati da ex ferrovie in concessione. Nel sud, il più
gran numero di km dismessi sono in Sicilia, dove 1/10 degli otre 1000 km
di ferrovie dimenticate sono state recuperate. Fra i maggiori eventi di
richiamo ricordiamo la stupenda greenway Spoleto-Norcia con un
tracciato ardito da fare in bici lungo gallerie elicoidali e con un
interessante Museo ferroviario e vari punti di ex caselli dove si fa
ristoro, noleggio di bici e rafting, la ferrovia dell'Appennino
centrale, la Voghera- Varzi in Lombardia, la Treviso- Ostiglia dove vi
sono guide e noleggi di bici per percorsi guidati, le vie verdi nelle
ferrovie del Brennero facenti parte della ciclopista del sole, la ex
ferrovia della Val Brembana, in Sicilia la Ficuzza sulla ex
Palermo-Burgio, la Fermo-Amandola nelle Marche, la Colle Salvetti
Guasticce in Toscana, la Gioia Tauro-Palmi-Sinopoli S.Pin Calabria, la
Lercara Alta in Sicilia e cosi via.
La Giornata delle
Ferrovie Dimenticate, dal Piemonte alla Sardegna, vuole essere da 13
anni una spinta proattiva verso le Stato e le Regioni affinché mettano a
disposizione le risorse finanziarie necessarie per la loro conversione
in greenway, se i tracciati non sono purtroppo più armati. Una parte
delle dieci ciclovie nazionali individuate dallo Stato e messe a
disposizione del gruppo FS sono destinate a ospitare alcuni tratti di
queste ciclovie. Ma non solo. Con una legge dello Stato del 2017 si è
dato uno strumento normativo che disciplina il ferrociclo (draisin o
velorail) un carrello a pedali che si muove sui binari e viene già
utilizzato in alcune regioni a riuso turistico. Continua l'opera di
Fondazione FS che dal 2014 al 2018 ha riaperto 600 km di linee
ferroviarie da nord a sud con 10 linee storiche, trasportando 100 mila
viaggiatori con 460 eventi in treni d'Epoca su 10 linee. Ricordiamo la
corsa primaverile del Treno del Mandorlo in fiore in Sicilia, uno dei
più suggestivi e partecipati. Creare un sistema integrato di linee di
comunicazione sostenibili equivale a dare a molte aree del Paese
un'opportunità unica di sviluppo. Non solo ne gioverebbe la fruizione
turistica che vedrebbe un incremento in numeri di presenze notevole, ma
fattore ancora più importante, rafforzerebbe il tessuto socio economico
delle aree in questione. Le comunità locali vedrebbero rafforzato il
sistema di vie di comunicazione che le collega l'una alle altre, il
sistema produttivo ne gioverebbe e così il fattore turistico inglobato
in questo sistema integrato, diventerebbe parte attiva. Tutto ciò
rafforzerebbe il legame profondo tra gli abitanti, i turisti e il
territorio, unico strumento utile per tutelare e conservare il paesaggio
che per sua definizione può esistere solo nello scambio incessante tra
natura e cultura.
Centro Studi Co.Mo.Do. - Cooperazione Mobilità Dolce dal 2004
c/o Stazione Museo Ferroviario Spoleto-Norcia - via F.lli Cervi 10, 06049 SPOLETO - www.mobilitadolce.org
Nessun commento:
Posta un commento